Le piscine in Giappone dopo la chiusura dovuta alla diffusione del coronavirus hanno iniziato a riaprire dal 1° giugno.
Le autorità giapponesi hanno ritenuto che, con una concentrazione sufficiente di cloro nell'acqua, il rischio di infezione sia estremamente ridotto.
Ma il problema delle scuole di nuoto, in particolare dei bambini, è rimasto irrisolto: l'allenatore dovrebbe dare spiegazioni e comandi a voce alta, a volte correggendo la posizione del bambino in acqua.
Tutto ciò crea la necessità di una maschera che protegga da possibili infezioni, ma allo stesso tempo che non si bagni o che non si sfili nell'acqua.
「プールマスク」も…ジムの感染防止策を動画で紹介 https://t.co/eyhHQZMb5h
— テレ朝news (@tv_asahi_news) June 2, 2020
La soluzione è stata trovata da una piccola azienda nel centro di Tokyo. Le sue maschere sono realizzate in materiale trasparente, coprono la parte inferiore del viso, non si sfilano nell'acqua.
Il design consente di nuotare tranquillamente. Inizialmente, tutte le maschere venivano realizzate manualmente. Il prezzo per un set di 10 pezzi era di 29 mila yen (circa 260 dollari).
A metà maggio, l'associazione dei club di nuoto ha riconosciuto la loro convenienza ed efficacia. Da quel momento, sono state ricevuti oltre 16.000 ordini da 700 organizzazioni provenienti da tutto il Giappone. Nonostante il fatto che a giugno la produzione sia stata estesa a 10.000 al mese, ci vuole più di un mese per la consegna dei prodotti.
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