Vorkuta è stata costruita negli anni Trenta del Novecento vicino a una grande miniera di carbone. Nel periodo sovietico la città, nonostante si trovi all’interno del circolo polare, attirava tante persone a lavorare nelle miniere, alcune per scelta, altre invece per forza. Tra il 1930 e il 1950 presso la città si trovava uno dei più grandi gulag, i campo di lavoro forzato sovietici. Il numero dei prigionieri che lavoravano nelle miniere di Vorkuta raggiungeva le 73 mila di persone. Proprio il gulag ha dato l’inizio alla costruzione delle infrastrutture della città.
Negli anni 60-70 la città si è sviluppata a ritmi serrati, sono state fondate istituzioni di formazione e di ricerca. I residenti venivano pagati bene poiché ,oltre al salario, ricevevano anche il supplemento per le condizioni difficili della vita e del lavoro. Negli anni 90 però la produzione del carbone è diminuita bruscamente a causa della crisi globale dell'industria. Ora la città si sta spopolando. I villaggi che si trovano nei suoi dintorni e nei pressi di miniere abbandonati sono completamente vuoti.Le autorità locali stimolano le persone a lasciare i piccoli paesi per tagliarli fuori dal sistema delle comunicazioni e non dovergli garantire il lavoro di canalizzazione e elettricità.
Vi invitiamo a guardare un video che mostra alcuni di villaggi abbandonati registrati da un’altezza a volo d’uccello.
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