A Roma è stato imbrattato con vernice rossa il busto del generale Antonio Baldissera, a capo delle truppe italiane in Eritrea durante la campagna coloniale del Regno d'Italia, così come è stato cambiato nome a via dell’Amba Aradam, ora intitolata a George Floyd e a Bilal Ben Messaud. Il raid è stato compiuto e rivendicato dagli attivisti del gruppo Rete Restiamo Umani, che hanno promesso di non fermarsi.
"Smantelleremo i simboli del colonialismo nella Capitale... Alcune nostre strade richiamano stragi vergognose compiute dai soldati italiani in Etiopia, alcuni monumenti conferiscono invece gloria eterna a uomini colpevoli delle peggiori atrocità verso il genere umano".
Il gesto arriva sull'onda delle proteste del movimento Black Lives Matter esplose negli Stati Uniti a seguito dell'uccisione finita sul web del cittadino afroamericano George Floyd da parte di un poliziotto bianco a Minneapolis durante l'arresto. Durante le proteste che si sono rapidamente estese in Europa, sono stati presi di mira i simboli della storia coloniale e schiavista, con la demolizione di statue di personaggi storici, da Cristoforo Colombo a Winston Churchill passando per mercanti di schiavi e leader confederati della Guerra Civile Americana.
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