Da decenni una scritta scoperta sul quadro più famoso del pittore norvegese Edvard Munch, ‘L’urlo’, ha interrogato gli scienziati, ma grazie alle recenti tecnologie di scansione appare come chiaro che sia stato l’artista stesso ad apporre quelle scritte e nessun altro.
La frase controversa, “Può essere stato dipinto solo da un pazzo”, ritrovata incisa a matita nell’angolo in alto a sinistra del dipinto ha sconcertato lungamente gli esperti.
Il Museo nazionale di Norvegia ha effettuato delle nuove scansioni della tela e condotto nuovi test calligrafici sulla frase, hanno appurato che è stato l’autore stesso ad apporla.

Dipinto alla fine dell’800 ed esposto nel 1895 nella città Natale di Oslo, ‘L'urlo’ è divenuto espressione radicale e senza tempo dell’ansia dell’umanità.
Un’ansia che anche al tempo della pandemia trova in quell’urlo una sorta di salvezza, di accettazione della propria condizione di vita, una testimonianza per dire di non vergognarsi del proprio stato di necessità, intrappolati e isolati come siamo, ciascuno a suo modo, tra le quattro pandemiche mura esistenziali della nostra esistenza fragile ed ansiogena.
La scritta è quindi di Munch
"La grafia stessa, così come gli eventi accaduti nel 1895, quando Munch mostrò per la prima volta il dipinto in Norvegia, puntano tutti nella stessa direzione", ha riferito alla Bbc la curatrice del museo Mai Britt Guleng.
Come noto il pittore di Oslo nella sua vita ha avuto problemi di salute mentale, ed hanno ovviamente influito sul suo percorso di vita, artistico compreso.
Ciò nonostante la malattia mentale non gli ha impedito di essere entrato a far parte della Storia dell’arte mondiale.
In epoca più recente un altro pittore, italiano, ha fatto storia con la sua pittura nonostante i limiti imposti da problemi fisici e mentali. Parliamo di Antonio Ligabue, al quale è stato dedicato il film ‘Volevo nascondermi’ con uno straordinario Elio Germano nei panni del pittore.
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