La ricca collezione di specie vegetali autoctone delle Hawaii ha aggiunto una nuova specie alla sua nomenclatura, si chiama Cyanea heluensis, ed è stata scoperta in una remota località dell’isola di Maui durante l'esplorazione di ripidi pendii pluviali dal botanico Hank Oppenheimer e dalla collega Jennifer Higashino.
Cyanea heluensis è imparentata con altre piante autoctone conosciute come Haha, ma ha foglie uniche e fiori bianchi, lunghi e leggermente ricurvi. Da quando l’esemplare della nuova specie è stato individuato, sono state eseguite varie ricerche per trovare altri esemplari simili ma senza successo.
La consapevolezza di avere a che fare con un esemplare unico, da solo rappresentante una nuova specie, ha indotto Hank Oppenheimer ad adoperarsi per fare in modo che non andasse perduto.
“A new species of flowering plant has been found in Hawaii and the details have mystified botanists. Only one individual of the new species, named Cyanea heluensis, is currently known from a remote location in West Maui,”https://t.co/3dRtP9MVRG pic.twitter.com/aLHIWpeImQ
— Eric Wiseman (@vtarborist) December 28, 2020
Prima che una capra o qualche altro animale potesse mangiarla causandone l’estinzione immediata, il botanico ha applicato una speciale pasta progettata da un orticoltore del Lyon Arboretum, Nellie Sugii, per produrre un nuovo germoglio. Appena questo si è sviluppato, Oppenheimer l’ha poi prelevato e portato all'Olinda Rare Plant Facility di Maui per farlo propagare.
Questa cura si è resa necessaria, hanno spiegato gli esperti, perché le piante selvatiche rare come Cyanea heluensis possono essere oggetto di attenzione per animali come i ratti, capaci di divorare i frutti prima che i semi possano essere dispersi, oppure lumache che mangiano direttamente i fiori prima ancora che diventino frutto. Animali non nativi come capre e cervi non sono meno pericolosi quando si tratta di piante così rare e prive di ‘margine di errore’.
“Salvare le piante che si sono evolute in tutto il mondo è così importante. L'era delle scoperte non è finita! Questi gioielli della creazione rappresentano la meravigliosa diversità del pianeta Terra”, ha affermato il botanico Steve Perlman.
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