Tra gli oggetti di sorveglianza più popolari ci sono i dispositivi che utilizzano Android, rivela Anton Averin, vicedirettore dell'Istituto di tecnologia dell'informazione presso l'Università Synergy.
"Secondo le statistiche globali del 2020, la percentuale di smartphone che utilizzano il sistema operativo Android è del 70-71% e questa cifra è destinata a rimanere pressoché invariata, poiché quasi tutti i produttori di dispositivi mobili lo utilizzano. A causa dell'elevata domanda e della presenza di vulnerabilità, i dispositivi Android sono i più presi di mira dagli hacker", afferma l'esperto.
Tuttavia nemmeno i dispositivi basati su iOS sono vulnerabili. Sebbene la Apple collochi i suoi prodotti tra i più sicuri, la sorveglianza non può essere esclusa del tutto. Ad esempio, ci sono perdite periodiche di dati degli utenti da cloud, avverte Averin.
L'esperto sottolinea che è difficile parlare di sicurezza degli smartphone in generale. Se è improbabile che abbia successo un semplice utente che tenti di violare la sorveglianza, altrettanto non può dirsi per agenzie di intelligence o bravi hacker, per i quali non sarà difficile ottenere dati sulla tua posizione indipendentemente dal dispositivo che hai.
L'esperto consiglia inoltre di acquistare un dispositivo con una batteria rimovibile per bloccarlo completamente in caso di necessità. Va comunque notato che anche un telefono spento può essere soggetto a sorveglianza e rivelare l'ubicazione del suo proprietario.
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