I risultati della ricerca sono stati riportati sulla rivista The Planetary Science Journal.
Molti astronomi ritengono che le peculiarità della posizione e delle orbite degli oggetti transnettuniani nella fascia di Kuiper possano essere spiegate solo dalla presenza di un pianeta rotante ad una distanza molto grande dal Sole - 250 unità astronomiche o più - con una massa di 5-10 volte la Terra.
È chiaro che è estremamente difficile vedere la luce riflessa da un oggetto scuro situato circa 12-23 volte più lontano dal Sole rispetto a Plutone. Pertanto, gli scienziati escogitano costantemente nuovi metodi che consentirebbero loro di rilevare le tracce del cosiddetto pianeta X, noto anche come pianeta transplutoniano o nono pianeta.
Gli astronomi di Yale Malena Rice e Gregory Laughlin hanno usato il metodo della traslazione e della sovrapposizione. Hanno sviluppato un programma che spostava migliaia di immagini dal telescopio spaziale TESS lungo traiettorie orbitali potenziali predeterminate, come spostare una telecamera mentre si scatta un panorama, dopodichè hanno posizionato queste immagini, combinando la debole luce degli oggetti distanti.
In passato, il metodo della traslazione e sovrapposizione è stato utilizzato per scoprire nuovi satelliti di pianeti nel sistema solare. Per la prima volta, questa tecnologia è stata utilizzata per lo studio in una vasta area alla periferia del sistema solare. Per la prima volta sono stati utilizzati anche i dati del telescopio spaziale TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite), progettato per la ricerca di esopianeti con il metodo della traslazione.
I ricercatori hanno prima testato il metodo cercando con successo i segnali luminosi di tre oggetti transnettuniani noti. Hanno quindi ricercato alla cieca due settori nel sistema solare esterno per oggetti della cintura di Kuiper precedentemente non rilevati e hanno identificato 17 oggetti in movimento come candidati per essere il pianeta X.
"Se almeno uno di questi oggetti candidati si rivela reale, ci aiuterà a comprendere meglio le dinamiche del sistema solare esterno e le probabili proprietà del nono pianeta", ha detto Malena Rice in una nota della Yale University. "Si tratta di nuove informazioni interessanti".
"Questa zona di spazio è quasi inesplorata", continua Gregory Laughlin, "dobbiamo seguire ogni indizio".
La Rice ha detto di restare "agnostica" sull'esistenza del pianeta X e vuole concentrarsi solo sui dati. "Ma sarebbe fantastico", dice l'astronoma, "se fosse ancora là fuori da qualche parte".
I ricercatori hanno ora iniziato a testare ciascuno dei 17 candidati utilizzando telescopi terrestri.
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