Abbiamo sentito parlare degli incredibili benefici delle verdure per la salute umana sin da quando eravamo bambini. Contengono vitamine, micro e macronutrienti, fibre e carboidrati sani. Ma non tutto ciò che cresce in giardino "gioca" sempre dalla parte della nostra salute. Una conservazione e una preparazione inappropriate possono trasformare le vostre verdure preferite in veleno, ha spiegato la nutrizionista Elena Solomatina in un'intervista a Radio Sputnik.
"Melanzane troppo mature, patate vecchie e pomodori verdi non maturi sono sconsigliati. Sono ortaggi della famiglia della belladonna, contenenti solanina, una neurotossina che causa disturbi al sistema nervoso e al sistema urinario", ha detto Elena Solomatina.
Attenzione ai fagioli
Anche i fagioli sono stati inseriti nella blacklist. Non vanno consumati crudi o poco cotti perché contengono fitoemoagglutinina, una sostanza che può provocare avvelenamento. E se conservati a lungo, i legumi possono accumulare micotossine (funghi).
Inoltre, molte verdure possono acuire malattie croniche, ha detto Elena Solomatina.
"Tutti i tipi di cavoli e crocifere in generale possono bloccare l'assorbimento di iodio, quindi non sono consigliati a chi soffre di ipotiroidismo acuto o addirittura ipotiroidismo subclinico, che non ha manifestazioni cliniche pronunciate, in quanto potrebbero indurre sintomi. Verdure piccanti, in particolare ravanelli, in presenza di malattie del tratto gastrointestinale, del pancreas, possono avere analogamente un effetto non molto buono", - ha detto la nutrizionista.
Barbabietole: pericolo nascosto per le donne incinte
Secondo Elena Solomatina, le verdure e le erbe con nitrati sono un discorso a parte.
"Le stesse barbabietole accumulano molti nitrati, spinaci, prezzemolo, cavolo, soprattutto ceppi di cavolo, carote, cetrioli. Con una grande quantità di nitrati, che otteniamo anche dall'acqua e da altri prodotti, l'organismo può diventare troppo saturo e provare effetti collaterali.
Questo è particolarmente pericoloso per le donne in gravidanza, in quanto il feto potrebbe soffrire di ipossia, ha concluso la nutrizionista.
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