Una ricerca italo-americana che vede impegnato il Sacco di Milano, hanno isolato due anticorpi (S2E12 e S2M11) che sarebbero in grado di contrastare efficacemente l’avanzata di Sars-CoV-2 nel corpo umano impedendogli di usare le sue armi.
I primi risultati sono promettenti e mostrano al microscopio la capacità dei due anticorpi di bloccare l’attacco al recettore Ace2 che permette al virus di entrare nelle cellule sane e di bersagliare la proteina Spike usata dal virus per forzare l’ingresso nelle cellule umane.
L’efficacia si verifica con la combinazione dei due anticorpi.
Le parole dell’infettivologo Galli
Massimo Galli, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sacco, ha riferito al quotidiano La Stampa un parere incoraggiante ma prudente. Secondo l’infettivologo non si può dire se sono più promettenti gli anticorpi o i vaccini, saranno i dati a fornire il verdetto agli scienziati.
Tuttavia questi anticorpi, isolati su pazienti che avevano contratto la malattia, hanno potenziale terapeutico e per questo potrebbero essere riprodotti su larga scala.
La differenza spiega Galli è comunque nelle fasi di intervento del vaccino e degli anticorpi. Il vaccino serve a fare prevenzione e l’infettivologo conferma che è sempre meglio prevenire che curare, ma gli anticorpi intervengono quando è necessario curare e averli potrebbe salvare vite umane.
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