In precedenza l'agenzia Reuters aveva riferito che i ministri degli Esteri dei paesi membri dell'UE hanno concordato l'inserimento nella lista sanzioni di quattro cittadini della Cina ed un ente per la violazione dei diritti umani legata alla "repressione della minoranza musulmana degli uiguri nello Xinjiang".
"La parte cinese ha preso la decisione di introdurre le sanzioni nei confronti di dieci individui e quattro enti dell'UE per aver minato la sovranità e gli interessi della Cina, nonché per la diffusione deliberata di menzogne e disinformazioni", afferma un comunicato.
Il dicastero sottolinea che la mossa dell'UE "non si basa su nient'altro che menzogne, disinformazioni, ignoranza e distorsione dei fatti".
Inoltre, Pechino ha definito tale azione di Bruxelles come ingerenza negli affari interni della Cina, violazione del diritto internazionale e delle norme fondamentali delle relazioni internazionali.
Nel mese di luglio 2020 Pechino aveva introdotto le misure di ritorsione simili nei confronti di alcuni funzionari americani.
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