Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno sono raddoppiati i flussi migratori con un numero di sbarchi più che doppio a gennaio e febbraio 2021, ci hanno raccontato appena ieri i dati diffusi dal Viminale.
Quest’oggi il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, rispondendo alla Camera dei deputati al “question time”, sgombera il campo da ogni possibilità di manipolazione politica del fenomeno in corso.
Se gli sbarchi sono aumentati, lo si deve alla pandemia che ha reso le condizioni economiche dei paesi di provenienza dei migranti ancora più drammatiche.
“L’aumento degli arrivi di migranti, in particolare sulle coste siciliane, è determinato soprattutto dalla situazione pandemica che in conseguenza dei suoi effetti, sul piano socio-economico, continua a indebolire fortemente i sistemi nazionali”, dice a quanti le chiedevano cosa intende fare il governo per limitare gli arrivi.
La pandemia alimenta “flussi migratori più intensi”, dice il ministro Lamorgese, a cui si aggiunge la grave crisi politica in Libia e Tunisia, e nei “Paesi di partenza dei flussi”, aggiunge.
Il flusso migratorio in atto, prosegue il ministro, “esige in maniera imprescindibile una forte collaborazione tra gli Stati membri dell’Unione Europea con i Paesi terzi”.
E ancora Lamorgese aggiunge come sia nota “la posizione italiana riguardo sia i meccanismi solidaristici di redistribuzione dei migranti, ritenuta da noi penalizzanti per gli Stati di primo approdo, sia la necessità che l’Unione Europea, anche tramite specifici partenariati, rafforzi il suo ruolo da protagonista nelle politiche di dialogo e sostegno ai Paesi di origine e transito dei flussi, come anche nelle politiche di rimpatrio”.
La posizione dei Paesi del Mediterraneo
Lamorgese spiega anche come sia nota la posizione dei Paesi del Bacino del Mediterraneo riguardo alla politica di gestione dei migranti, e come essi vogliano che sia definita una “strategia comune”, che sarà “fortemente sostenuta nel negoziato in corso concernente il nuovo Patto per la migrazione e l’asilo, il cui ambizioso obiettivo è di superare il Regolamento di Dublino”, afferma il ministro.
Pandemia e flussi migratori
Un altro aspetto della questione riguarda la salute pubblica legata ai flussi migratori, sempre più incontrollati, che giungono lungo le coste dell’Italia (cosiddetti sbarchi autonomi o fantasma).
“Le misure in atto consentono l’efficace controllo sanitario dei migranti, che subito dopo il loro arrivo vengono sottoposti a un primo screening epidemiologico tramite l’effettuazione di tampone, per poi essere sottoposti alla prescritta quarantena”.
Tuttavia a Lampedusa recentemente sono risultati contagiati 10 poliziotti e durante la scorsa estate non sono stati pochi i casi di criticità e promiscuità nei centri di accoglienza dei migranti, in particolare in Sicilia.
Tutti ricorderanno le scene dei migranti in fuga dai centri, anche se sottoposti a quarantena sanitaria.
Lamorgese ricorda però che oggi le navi quarantena garantiscono una adeguata attuazione delle “misure precauzionali di carattere sanitario assicurando una adeguata tutela dei territori e la tutela della salute pubblica delle comunità interessate”.
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