Dopo aver chiuso nella giornata di ieri il secondo giro di consultazioni con i partiti politici, quest'oggi il premier incaricato Mario Draghi ha reso noto che incontrerà le parti sociali.
In programma c'è dunque lungo giro di incontri che vedrà partecipare in mattinata prima l'Abi e l'Ania, quindi Confindustria con il presidente Carlo Bonomi, Confapi, e poco dopo Cgil, Cisl e Uil con i segretari generali Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri.
A seguire sarà il turno dell'Ugl e tra gli altri, nel pomeriggio, di Unioncamere, quindi le diverse associazioni di categoria come Confcommercio e Confesercenti, Confartigianato, Cna e Casartigiani e poi l'Alleanza delle cooperative.
L'intenzione di confrontarsi in maniera aperta con i sindacati e le associazioni di categoria era già stata manifestata dallo stesso stesso Draghi subito dopo aver ricevuto l'incarico per la formazione di un nuovo governo dal presidente Sergio Mattarella.
In quell'occasione, al Quirinale, l'ex governatore della BCE si era detto "fiducioso che dal confronto con i partiti ed i gruppi parlamentari e dal dialogo con le forze sociali emerga unità e capacità di dare una risposta responsabile e positiva".

Le proposte sul tavolo
Sul tavolo saranno presenti alcuni dei temi più sentiti e urgenti per i rappresentanti dei lavoratori e delle imprese, a partire proprio dal lavoro.
Come primo punto, per i sindacati, figurerà infatti la necessità di prorogare lo stop ai licenziamenti oltre il 31 marzo e la CIG Covid.
D'altra parte, è forte la richiesta da parte di Confindustria di mettere mano e riformare gli ammortizzatori sociali, oltre che di un paio per garantire sostegno alle imprese chiuse o danneggiate dalle misrue restrittive anti-Covid, che prevedano dei ristori veloci e adeguati alle perdite subite.
Il secondo giorno di consultazioni
Ieri, nel corso della seconda giornata di consultazioni, Mario Draghi ha incassato la fiducia da parte di una buona parte delle forze parlamentari.
A sostegno dell'ex governatore della BCE si sono infatti schierati il Partito Democratico di Nicola Zingaretti, la Lega di Matteo Salvini e Forza Italia di Silvio Berlusconi.
No perentorio, invece, quello di Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, che ha espresso rammarico per la decisione di Draghi di non prendere in considerazione l'ipotesi di una flat tax.
A metà strada la posizione del Movimento 5 Stelle che, pur registrando una "buona impressione" dopo l'incontro con il premier incaricato, hanno ribadito la propria intenzione di non voler far parte del governo "a tutti i costi".
Cliccando sul bottone "Pubblica", conferisce il proprio pieno consenso all'utilizzo dei dati del proprio account Facebook perchè le venga data la possibilità di commentare le notizie sul nostro sito mediante l'utilizzo di questo account. Può consultare nel dettaglio le modalità di utilizzo dei dati nella sezione Informativa sull’utilizzo dei dati personali.
Può ritirare il proprio consenso cancellando tutti i commenti che ha scritto.
Tutti i commenti
Mostra nuovi commenti (0)
In risposta (Mostra commentoNascondi commento)