In un'intervista rilasciata in esclusiva al quotidiano la Stampa, il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, ha manifestato nuovamente la propria fiducia nella scelta da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di Mario Draghi
"Abbiamo rispetto e stima di Mario Draghi. Ci fidiamo", sono state le parole del governatore del Lazio.
Zingaretti ha quindi sottolineato che il PD è al lavoro "per avere un governo forte" e per difendere "le nostre alleanze", in prospettiva della primavera "quando andranno al voto le più importanti città del Paese".
Per il leader democratico, il governo Draghi è un'occasione da cogliere al volo per il Paese, che in caso di fallimento dell'ex presidente della BCE tornerebbe a rischiare derive di tipo sovranista:
"Mario Draghi ha appena iniziato, è una nuova e grande chance per l’Italia: non sarà perduta. Noi stiamo tenendo i nervi saldi, per difendere un’area parlamentare e di governo molto ampia: 157 senatori e 321 deputati, unico vero argine al ritorno indietro verso derive sovraniste, antieuropee e illiberali", ha proseguito Zingaretti.
Il segretario dei democratici non ha quindi risparmiato una frecciata a Matteo Salvini, reo secondo Zingaretti di aver posto un veto alla presenza dei Cinque Stelle per considerare un eventuale supporto al governo Draghi:
L'assegnazione dell'incarico a Mario Draghi
Al termine di un incontro tenutosi martedì al Quirinale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incaricato il professor Mario Draghi di formare un nuovo governo. Draghi, già governatore della Banca d'Italia e della BCE, ha accettato e scioglierà la riserva dopo le consultazioni con le forze politiche.
Nella sua breve dichiarazione, il professore ha ringraziato il presidente della Repubblica per la fiducia accordata con l'incarico conferitogli per la formazione del nuovo governo.

Draghi ha sottolineato che l'Italia sta attraversando un momento difficile, per la drammatica crisi sanitaria con i suoi gravi effetti sulla vita delle persone, sull'economia e sulla società.
Al termine della prima giornata di consultazioni, Draghi ha incassato il sì di +Europa, Azione, Maie-Misto, oltre alle importanti aperture dell'ex premier Giuseppe Conte e di Silvio Berlusconi.
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