Con l'incarico conferito a Draghi si conclude la fase di incertezza politica e si può tracciare un bilancio provvisorio della crisi politica, per stabilire vincitori e vinti. Dal sondaggio sulle intenzioni di voto degli italiani, elaborato dall'istituto Tecnè, si evince che a pagare il prezzo più caro in termini di consensi sono state le forze politiche che hanno sostenuto Giuseppe Conte sino alla fine.
Bene anche il partito di Matteo Renzi, artefice della crisi di governo, che capitalizza in termini di consenso l'incarico assegnato all'ex governatore della Banca centrale europea.
La Lega Nord incassa 0,7 punti e consolida la sua posizione con un 23,9% di consensi, staccandosi dal PD che subisce la stessa variazione ma in negativo e si porta al 19,5%.
Fratelli d'Italia cresce di tre decimali e si porta al 17,1%, mentre il M5S sprofonda al 13,8%, lasciando sul terreno 0,3 punti.
Forza Italia resta stabile al 10,2% mentre Azione e La Sinistra perdono un decimale e si fermano rispettivamente al 3,3% e al 3%. Il partito di Renzi passa dal 2,5 al 2,7% ma, nonostante la spinta positiva, resta al di sotto della soglia di sbarramento.
In coda +Europa e Verdi orbitano attorno al 2%.
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