Oltre a questo la risoluzione richiede al segretario generale Antonio Guterres di convocare una conferenza globale per sensibilizzare e ottenere il sostegno pubblico per la salvaguardia dei luoghi facenti parte del patrimonio religioso mondiale, riporta AP.
È stata proposta dall'Arabia Saudita e sostenuta congiuntamente da diversi Paesi tra cui Egitto, Guinea Equatoriale, Mauritania, Marocco, Nigeria, Pakistan, Iraq, Bangladesh, Repubblica Centrafricana, Giordania, Kuwait, Yemen, Bahrain, Sudan, Emirati Arabi, Oman, Filippine, Venezuela e Palestina, che è riconosciuta dalle Nazioni Unite come Stato osservatore non membro.
La risoluzione è stata sostenuta dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea e adottata con ampia maggioranza.
In particolare questa risoluzione condanna i danni a beni culturali, inclusi luoghi e strutture religiose, con attacchi terroristici da parte di gruppi che spesso causano devastazioni, furto e traffico illecito di oggetti preziosi.
Il documento condanna fermamente tutti "gli attacchi a siti, luoghi religiosi e santuari... compresa la deliberata distruzione di reliquie e monumenti".
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