Il tweet che ha fatto intervenire Twitter era stato pubblicato proprio dalla missione diplomatica cinese in America ed esprimeva apprezzamento per le politiche del governo centrale nella regione, in particolare per aver evitato che le donne uigure diventassero "macchine per sfornare bambini", riporta Bloomberg.
Twitter ha oscurato il post 24 ore dopo la pubblicazione.
Secondo le regole del social network, dall'account dell'Ambasciata non si potrà pubblicare più nulla fino a quando la pagina stessa non eliminerà da sola il messaggio contestato. Al momento della scrittura dell'articolo, l'accesso alla pagina della missione diplomatica cinese è aperto, ma gli ultimi post visibili sono datati 9 gennaio.
"Abbiamo preso provvedimenti su questo tweet per la violazione della nostra politica contro la disumanizzazione", hanno fatto sapere da Twitter.
Twitter vieta la "disumanizzazione di gruppi di persone in base a religione, appartenenza sociale, età, disabilità, malattie gravi, origine nazionale, razza o etnia".
La portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying commentando la decisione di Twitter ha espresso "perplessità" sul motivo per cui l'account ha subito limitazioni, rilevando come sia il compito dell'Ambasciata correggere "notizie e informazioni false relative allo Xinjiang".
"Ci auguriamo che Twitter possa aderire a canoni equi e obiettivi e non mostri due pesi e due misure su questo tema", ha aggiunto la portavoce del dicastero diplomatico cinese.
Questa mossa è l'ultima di una serie di misure che Twitter ha intrapreso nelle ultime settimane a difesa delle sue politiche. La sospensione dell'account dell'Ambasciata cinese è avvenuta poco dopo che Twitter ha sospeso a tempo indeterminato l'account di Donald Trump per ripetute violazioni delle regole della piattaforma e potrebbe teoricamente compromettere le buone intenzioni di Pechino per ripristinare le relazioni con gli Stati Uniti con la nuova amministrazione di Joe Biden, dopo le tensioni con Trump.
Critiche occidentali a Pechino per politiche contro minoranza uigura
In precedenza il Regno Unito e gli Stati Uniti avevano accusato la Cina di repressione contro gli uiguri e altri gruppi musulmani e di violazione dei diritti umani in Tibet e nella regione autonoma dello Xinjiang. Le autorità cinesi hanno respinto tutte le accuse e le critiche, invitando a non interferire negli affari esclusivamente interni di Pechino.
Anche il colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei era finito nel mirino delle critiche per un brevetto sul riconoscimento facciale in grado di identificare le etnie, in particolare gli uiguri.
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