Il primo Dpcm del 2021 sull'emergenza Covid è allo studio da parte del Governo e potrebbero essere diverse le novità introdotte, stando a quanto trapelato in seguito alla riunione del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione e che dovrebbero essere presentate nella conferenza Stato-Regioni di oggi.
In particolare, sembrano molto probabili nuove, stringenti limitazioni, soprattutto per quanto riguarda la movida, in ragione degli episodi di assembramenti e feste illegali verificatisi durante le feste natalizie.
Inoltre, non è esclusa l'introduzione di una zona bianca per le Regioni con il minor tasso di contagi, nelle quali si renda possibile la riapertura senza limitazioni di tutte le attività commerciali e produttive.
Che cosa prevedrebbe il nuovo Dpcm
Ma andiamo dunque a scoprire quali potrebbero essere le principali novità del nuovo documento legislativo che, stando alle indiscrezioni, dovrebbe entrare in vigore il prossimo 16 di gennaio e avere una validità di 50 giorni dopo la firma che, invece, potrebbe arrivare giovedì:
- divieto di asporto dai bar a partire dalle ore 18;
- divieto di spostamento tra regioni anche nelle zone gialle;
- conferma del coprifuoco dalle 22;
- istituzione di una zona bianca in cui effettuare delle riaperture senza limitazioni ma unicamente in presenza di un valore Rt inferiore allo 0,5;
- riapertura dei musei nelle zone gialle;
- proroga della chiusura degli impianti sciistici.
No alla zona rossa sopra i 250 contagiati su 100.000 abitanti
Grande tema di discussione, soprattutto per quanto riguarda il vertice Stato-Regioni di oggi, dovrebbe poi essere la possibilità di far scattare la zona rossa qualora in una determinata Regione venisse superato il limite dei 250 contagiati su 100.000 abitanti.
Un'ipotesi ventilata dal Cts e alla quale i governatori sembrano ben decisi ad opporsi, come sottolineato dal presidente dell'Assemblea Stefano Bonaccini:
"Quel limite non l'ha chiesto nessuna regione e, se volete la mia impressione, non entrerà fra quelli utilizzati per decidere la colorazione o lo spostamento delle Regioni", sono state le dichiarazioni del governatore emiliano.
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