Il ministro dell'Interno britannico Priti Patelnon non ha rispettato gli standard per i membri del governo violando così il codice ministeriale. Questo è risultato dalle indagini del governo britannico, scrive il Times.
L'indagine, che è stata condotta dal consulente per gli standard dei ministri Alex Allan, è iniziata dopo che i media hanno accusato Patel d'intimidazioni ai suoi subordinati, di umiliazione e persecuzione durante l'orario di lavoro. Le accuse d'intimidazione e molestie arrivano da parte di funzionari in tre dipartimenti governativi separati: Ministero degli Interni, del Lavoro e delle Pensioni e dello Sviluppo Internazionale. In particolare, viene descritto un caso in cui uno dei dipendenti del ministero dell'Interno, dopo aver lavorato tutta la notte, ha perso conoscenza dopo aver avuto un battibecco con il ministro.
Le accuse contro Patel hanno portato alle dimissioni del segretario permanente del ministero dell'Interno Philip Rutnam, che in seguito ha citato in giudizio il governo per licenziamento ingiustificato.
Patel ha sempre negato con determinazione le accuse di "intimidazione", mentre i suoi alleati l'hanno descritta come un capo esigente ma non dispostico. Di solito con accuse del genere i ministri si dimettono, tuttavia sembra che Boris Johnson la difenderà. Infatti è stato già stato criticato con l'accusa di aver compromesso il processo d'indagine insistendo, prima che l'inchiesta fosse conclusa, che avrebbe continuato a sostenere Patel.
La pressione sul premier per licenziare Patel continua a crescere
Il Times riferisce che il 20 novembre il primo ministro Boris Johnson parlerà in difesa del ministro dell'Interno, mentre lei stessa chiederà scusa per aver violato "gli standard di condotta". In particolare, si sostiene che il capo del governo non chiederà le dimissioni del ministro, ma che definirà non intenzionali le azioni di Patel.
Gli esperti intervistati dal Times hanno affermato che i tentativi di Johnson di assolvere Patel potrebbero minare la sua credibilità, poiché il primo ministro agisce come giudice del codice ministeriale.
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