Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri informa il Parlamento sui negoziati in corso in Europa riguardo il piano Next Generation EU della Commissione europea, e parlando in commissione al Senato bolla come “stop improprio” quello “dato dai due paesi alle risorse proprie per motivi esterni che noi giudichiamo sbagliato e auspichiamo possa essere superato rapidamente”.
I due Paesi europei a cui Gualtieri si riferisce sono la Polonia e l’Ungheria che al termine dell’Ecofin di pochi giorni fa hanno posto il veto sul piano europeo di rilancio dell’economia, affermando che le regole sui principi posti alla base dell’erogazione dei sussidi lederebbe lo stato di diritto di Polonia e Ungheria.
“Tutta l’Europa ha bisogno che il Next Generation EU parta, sono fiducioso che questa situazione sarà superata”, ha detto Gualtieri in audizione al Senato.
Del resto questa mattina anche la presidente della BCE Christine Lagarde, in audizione al Parlamento europeo ha dichiarato nettamente che ““il pacchetto Next Generation EU deve diventare operativo senza indugio”.
Nessuno si può permettere di tentennare sugli oltre mille miliardi di fondi che il piano della Commissione Europea prevede perché è in ballo la tenuta dell’euro zona.
Gualtieri contro Polonia e Ungheria
Gualtieri considera l’azione compiuta da Polonia e Ungheria come “doppiamente impropria”.
Impropria perché l’intesa sullo stato di diritto in realtà è stata raggiunta con “un compromesso equilibrato” afferma Gualtieri. Ed impropria perché “l’insoddisfazione” è stata trasferita da una procedura che non prevede la possibilità di veto, al veto sulle risorse proprie.
Gualtieri fiducioso
Tuttavia Gualteiri non ci vede “questioni particolarmente insolubili”, anzi afferma in audizione al Senato che “c’è una prospettiva concreta di arrivare a una sintesi e dunque all’adozione del regolamento sul Recovery and Resilience Facility in prima lettura durante la plenaria del 14-17 dicembre” prossimo.
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