Il Cremlino si è rifiutato di dare dei consigli al presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko, poiché qualsiasi consiglio pubblico in questo caso sarebbe assimilabile a un tentativo d'interferire in ciò che sta accadendo nel paese, cosa che la Russia non ha fatto e non farà, ha detto il segretario stampa del presidente della Federazione Russa Dmitry Peskov.
"Non credo che valga la pena rispondere a questa domanda. È, ovviamente, formulata in modo un po' provocatorio. In questo caso, qualsiasi consiglio espresso pubblicamente non sarebbe altro che un tentativo d'interferire con ciò che sta accadendo. Non l'abbiamo fatto e non lo facciamo lo faremo", ha detto Peskov ai giornalisti in risposta a una domanda su ciò che il Cremlino potrebbe consigliare a Lukashenko ora: una dura repressione o un dialogo con i manifestanti.
Le Proteste in Bielorussia
In Bielorussia continuano le proteste dopo le contestatissime elezioni presidenziali del 9 agosto, che hanno conferito il 6° mandato ad Alexandr Lukashenko, al potere dal 1994.
Secondo i dati ufficiali, Lukashenko ha ottenuto l'80,1% dei voti, seguito da Svetlana Tikhanovskaya, con il 10,12%.
L'opposizione bielorussa ha denunciato numerose irregolarità elettorali e ha chiesto la ripetizione delle elezioni, opzione bocciata dallo stesso Lukashenko.
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