Sale a 14 il numero dei deputati positivi al Covid. Stamattina si sono aggiunti alla lista anche Maurizio Lupi e Alessandra Ermellino, entrambi appartenenti al gruppo misto. Ora i lavori della Camera dei deputati rischiano di procedere a singhiozzo.
La prima discussione a saltare è quella sul Ddl Zan contro l’omotransfobia su richiesta del centrodestra, che conta almeno sette deputati in isolamento dopo aver contratto il Covid.
Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia, risultato positivo giovedì scorso, ha spiegato che non si tratta di chiedere uno stop delle attività in generale. Ma che, si legge sull’Huffington Post, “data la delicatezza del tema è bene e assolutamente opportuno che vi sia una ampia presenza parlamentare”.
La proposta di rinvio della discussione a tempi migliori è stata accolta dal presidente della Camera, Roberto Fico. L’esame slitta quindi alla prossima settimana, quando dovrebbe concludersi il periodo di quarantena per gli infetti. Resta in piedi il resto dell’attività, compresa quella delle commissioni, e la riunione della Giunta del regolamento, che dovrebbe discutere, tra le altre cose, proprio la questione del voto a distanza, per ovviare alle problematiche poste dall’ingresso del virus a palazzo Montecitorio.
Oggi a caldeggiare nuovamente il ricorso allo “smart working” anche per i deputati era stato il deputato Dem, Emanuele Fiano. La proposta era stata avanzata nei mesi scorsi dai rappresentanti di Pd e M5S. “Da marzo chiediamo interventi per svolgere il nostro lavoro in sicurezza, e invece siamo qui a fare la conta dei superstiti”, attacca via social l’ex grillina Ermellino, nel post in cui ha annunciato la sua positività al virus. Contrari al voto a distanza il centrodestra e Italia Viva.
Scontro tra maggioranza e opposizione sul rinvio del Ddl Zan
Intanto è scontro sul rinvio della proposta di legge sull’omotransfobia. “Non accettiamo un rinvio ad hoc, sulla proposta di legge Zan, una legge che la destra vuole fermare", ha fatto sapere il capogruppo dei Dem alla Camera, Graziano Delrio.
“La legge Zan contro omofobia e misoginia non si deve fermare”, ha scritto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, su Twitter. E promette: “Faremo di tutto per approvarla”. Il promotore del ddl, Alessandro Zan, ha invece accusato le opposizioni di “speculare su una situazione drammatica per fermare una legge di civiltà”.
Siamo con e nelle 60 piazze che oggi in tutta Italia chiedono rispetto, pari diritti e dignità. La legge Zan contro #omofobia e #misoginia non si deve fermare. Faremo di tutto per approvarla #DALLAPARTEDEIDIRITTI
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) October 17, 2020
Le piazze pro e contro il Ddl sull'omotransfobia
Oggi in 60 città italiane è andata in scena la mobilitazione nazionale delle associazioni Lgbt per chiedere l’approvazione del Ddl Zan contro l’omotransfobia che sarebbe dovuto essere discusso la prossima settimana alla Camera, dopo il passaggio in Commissione Giustizia. A Roma gli attivisti per i diritti delle persone omosessuali si sono dati appuntamento in piazza del Pantheon e in piazza San Silvestro.
A piazza del Popolo, invece, si sono date appuntamento le associazioni pro-vita e pro-family, che hanno chiesto al governo di non approvare il disegno di legge, definito “illiberale e liberticida”.
“Lanciamo un forte appello al mondo lgbt nei confronti del quale ribadiamo il nostro rispetto, restando assolutamente convinti che ogni forma di violenza o discriminazione è da perseguire utilizzando le norme penali già in vigore nel nostro Paese, senza creare reati di opinione, degni di una dittatura del pensiero unico e dannosi per tutti, rispetto ai temi fondamentali per l’antropologia umana quali la filiazione, la maternità e l’identità di genere”, ha detto il leader del Family Day, Massimo Gandolfini, a margine della manifestazione.
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