Roberta Lombardi dal suo posto di consigliera regionale nel Lazio fa sentire la sua voce in questo momento in cui il M5S ha perso la sua identità, come ha detto Di Battista, e in cui tutti provano a cercagliene una.
“Basta sentire sempre gli stessi nomi”, ha detto la Lombardi ospite a ‘Un Giorno da Pecora’ su Rai Radio 1.
E per stessi nomi intende Di Maio, Di Battista, Fico, Raggi. Ci vuole gente nuova come la Giulia Grillo e anche lei stessa dice sorridendo un po’.
Per quanto riguarda le analisi del dopo voto, la Lombardi sceglie “quella di Roberto Fico che sottolinea la responsabilità collettiva del risultato”, rispetto a quelle di Di Maio e Di Battista.
E su Crimi dice che lui neanche si era candidato per fare il capo ad interim, ma che ha assunto quell’incarico con spirito di responsabilità.
Per quanto riguarda la Raggi candidata sindaco di Roma, non è la persona giusta “per proseguire il programma del M5S nella Capitale” perché ormai lei è rivolta verso la “carriera” e non verso gli interessi dei cittadini di Roma.
Su Di Battista
Su Di Battista la Lombardi dice che le cose bisogna guardarle dal di dentro del Movimento 5 Stelle e non dal di fuori. Chiaro riferimento al fatto che il “volontario” del M5S in questi ultimi anni ha preferito andare in giro per il mondo a fare i reportage, per poi intervenire nella vita del partito quando meglio credeva.
Anche Beppe Grillo qualche mese fa ha risposto duramente alle proposte di Di Battista.
Salvini o Zingaretti?
“Abbiamo governato con Salvini e con Zigaretti” dice la Lombardi, ma tra i due io “scelgo sempre il secondo”, anche se sul tema alleanze crede che non debbano “essere fatte a ogni costo”.
Stati Generali sì o no?
Il tempo è maturo per una riflessione afferma la Lombardi, ma serve che intervenga Beppe Grillo. La pentastellata si augura “che avvii lui, da garante, un percorso di traghettamento verso gli Stati Generali”, che però devono partire dal basso e non dalla scelta di una leadership.
Bisogna “partire da un progetto”, partire dai territori.
E sui tempi non crede che ottobre sia la data giusta per gli Stati Generali, troppo prossima per fare le cose per bene. Servirebbe ad avere solo “una mozione preconfezionata, scritta in pochi giorni” e non risolverebbe nessun problema del M5S.
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