La Lega sui banchi con le rotelle, e in generale sulla mega gara di appalto che inonderà di banchi nuovi le scuole italiane, non molla la presa. Anche perché in ballo ci sono centinaia di milioni di euro pubblici presi a debito dagli scostamenti di bilancio approvati dal Parlamento i mesi scorsi.
E così il senatore Claudio Borghi della Lega ha denunciato su Twitter che ad Ostia, una fabbrica che risulta essere domiciliata presso l’arcigay locale e che ha un solo dipendente dichiarato, e con 4.000 euro di capitale sociale versato, è riuscita ad aggiudicarsi una gara d’appalto del valore di 45 milioni di euro per la realizzazione di ben 180mila banchi singoli.
Come fa una impresa del genere a realizzare tutti questi banchi? Anche basandosi sulla sola verifica documentale è palese quantomeno il dubbio che possa realizzarli. E così Salvini su Facebook ha scritto che il suo partito porterà “la faccenda in Procura”.
Il senatore Borghi riporta anche una copia del contratto stipulato dall’impresa con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, o meglio, con il Commissario straordinario per l’attuazione delle misure di contenimento e contrasto all’emergenza epidemiologica Covid-19.
Il titolare risulta essere tale Aubry che pare essere ELETTRICISTA presso un'altra società che fa servizi per eventi anche del Governo.
— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) September 7, 2020
I nostri deputati della Commissione Finanze fanno interrogazione sulla questione e magicamente il contratto viene annullato. Comodo eh? pic.twitter.com/zQ9bd8zCjx
Il quotidiano LaVerità mercoledì 9 settembre ha dedicato un articolo alla questione, dal quale si apprende che la società si chiama Nexus made Srl con sede ad Ostia, ed ha un fatturato di 400mila euro annui, ma solo 4mila euro sono stati versati come capitale sociale di garanzia.
La società, a cui l’appalto è stato tolto, avrebbe dovuto produrre i 180mila banchi intascando 247,80 euro a banco. Questo il costo dei banchi che stanno arrivando e arriveranno nelle scuole italiane: circa 250 euro cadauno.
Non bastava segare i banchi a due posti?
Molti professori e presidi si domandano perché la propria scuola ora dovrebbe buttare decine di banchi a due posti nuovi? Alcune scuole, come l’istituto comprensivo Elisa Scala di Roma, ha dei plessi nuovi inaugurati solo 5 anni fa e i professori si sono domandati perché sprecare soldi pubblici per comprare altri banchi, quando quelli a due posti di soli pochi anni possono essere opportunamente separati e modificati per diventare banchi monoposto? Il risparmio economico è alto.
L’idea si è in realtà diffusa anche ad altre scuole in varie parti del Centro e Sud Italia in particolare, realtà abituate a risparmiare per la perenne mancanza di fondi.
Ma il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, ospite della trasmissione ‘Porta a Porta’, rispondendo a una domanda di Bruno Vespa, si è mostrata contrariata dalla scelta delle singole scuole di far risparmiare soldi pubblici dividendo in due i banchi a due.
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