Paolo Gentiloni suggerisce all’Italia e al suo governo di prendere i fondi del Meccanismo europeo di solidarietà (Mes) perché conviene, ed anche perché i fondi del piano Next Generation EU e quindi del Recovery fund, arriveranno solo a partire dalla seconda metà del 2021.
“I fondi arriveranno nella seconda metà del 2021, l’Italia prenda il Mes, conviene”, dice il Commissario europeo agli Affari economici intervistato dal quotidiano La Repubblica.
Partecipando ad un webinar organizzato da una società di Bruxelles alcuni giorni fa, Gentiloni aveva parlato di gennaio 2021 come data di prima disponibilità dei fondi europei per il recupero e la resilienza dell’Europa.
Gentiloni si dice ottimista su come l’Unione Europea affronterà il futuro, perché pur non dimenticando “gli anni ‘10 dell’Unione” e di come gli Stati membri hanno affrontato in ordine sparso la crisi finanziaria e la questione migranti e poi ancora la Brexit, “ora di fronte alla peggiore delle crisi, siamo passati dal rifiuto della condivisione dei rischi alla solidarietà”, ha riferito al quotidiano italiano.
I tempi lunghi del Recovery
Solo “un 10% verrà anticipato con l’approvazione del Piano” da parte del Parlamento europeo avvisa Gentiloni, perché il piano dovrà anche essere ratificato dai parlamenti dei singoli governi e questo processo, se tutto andrà bene e si riuscirà a “rispettare il calendario con l’approvazione dei Piani di riforme dei singoli paesi”, ce la faremo per aprile e quindi andremo “sui mercati con titoli europei comuni” spiega il Commissario Ue.
Il rimborso del debito
La sfida comunque non è finita qui, perché il debito comune che l’Unione Europea contrarrà con i mercati dovrà in qualche modo restituirlo e avrà necessariamente bisogno di prendere i soldi da qualche parte.
L’idea è quella di una tassa europea, o più di una. Gentiloni ipotizza la digital tax e la tassa sulle emissioni di CO2 con cui rimborsare il debito tra il 2026 e il 2056.
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