Vittorio Sgarbi e il suo movimento politico avevano presentato giorni fa una proposta referendaria volta a condurre l’Italia fuori dall’Unione Europea.
La raccolta firme è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale numero 136 del 28 maggio 2020. In questo modo i cittadini possono recarsi presso il proprio comune di residenza e chiedere di depositare la propria firma a favore del referendum.
A Verona, però, denuncia il Pd, si è andati oltre perché il Comune ha aderito all’iniziativa referendaria promossa dal comitato “Libera L’Europa – UEXIT”.
“Finché si parla di dare la disponibilità ad una richiesta di democrazia, per quanto balzana, presentata nei termini previsti dalla nostra Costituzione, è un conto. Ma che il Comune di Verona, città da sempre aperta aperta all’Europa e al mondo, fornisca un’adesione politica ad una iniziativa simile, è inaccettabile”, hanno scritto i consiglieri comunali piddiellini Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani, come riportato dall’Huffingtonpost.
Il Pd ritiene un grave errore la decisione del Comune di Verona perché, dicono, il sindaco dovrà poi spiegare ai suoi cittadini che i fondi che arriveranno per la città dall’Europa attraverso il Recovery Fund lui non li vuole.
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