Lo riferisce il quotidiano tedesco Handelsblatt, citando una lettera di Kelber, indirizzata a tutti i dipartimenti del governo.
Il commissario scrive che l'uso di WhatsApp, applicazione di proprietà di Facebook, deve essere "escluso" da parte di esponenti delle autorità federali.
"Ogni volta dopo un semplice invio di messaggio a WhatsApp vengono consegnati metadati", avverte Kelber, aggiungendo che WhatsApp a sua volta potrebbe trasferire questi metadati a Facebook.
Di conseguenza, l'azienda può ottenere indirizzo IP, dati sulla posizione, informazioni sullo smartphone e sul suo sistema operativo o la data e l'ora di invio del messaggio. Disponendo di queste informazioni, gli esperti possono ampliare un’immagine di un utente, incluso il suo lavoro, la situazione finanziaria, gli hobby e le malattie, scrive il giornale.
Allo stesso tempo le accuse di Kelber sono state respinte da WhatsApp: un portavoce ha dichiarato a Handelsblatt che l’applicazione non trasferisce i dati degli utenti a Facebook.
"WhatsApp non può leggere i messaggi perché sono crittografati per impostazione predefinita", ha affermato il portavoce. Solo le persone che mandano e ricevono i messaggi possono leggerli, ma non WhatsApp, Facebook o altre persone, ha aggiunto.
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