Il decreto rilancio servirà a far ripartire l'economia e mette in campo quegli interventi necessari per aiutare le famiglie e "non lasciare nessuno indietro". Lo assicura il titolare del Mef, Roberto Gualtieri, intervistato da Repubblica.
"È evidente che le legittime preoccupazioni di una situazione senza precedenti possano generare anche rabbia. Lo capiamo e per questo il governo è impegnato a sostenere imprese e famiglie, a evitare un aumento delle diseguaglianze, ad aiutare i più deboli", queste le parole del ministro.
Nessun aiuto a pioggia
Le critiche sugli aiuti a pioggia? Secondo Gualtieri sono sbagliate. Non si tratta infatti "di aiuti a pioggia, ma della volontà di non lasciare indietro nessuno, in una circostanza così drammatica".
"E' una precisa scelta del governo, che io rivendico, ma è anche una scelta di politica economica", precisa il ministro che sciorina una serie di interventi previsti nel decreto, destinati a far ripartire la produzione.
Misure per imprese, lavoratori e famiglie, ma anche per la ricapitalizzazione delle società, in difficoltà dopo due mesi di sospensione dell'attività economica; e poi riconversione energetica, sostegno alla ricerca e assunzioni nelle università, tra i provvedimenti contenuti nel decreto.
"Sono investimenti sul futuro importanti, che mostrano eccome un'idea di sviluppo del Paese", puntualizza.
Nessuna trappola nascosta nel Mes
Il decreto ha solo bisogno della "bollinatura della Ragioneria Generale dello Stato" per essere poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. "Non ci sono problemi di copertura", assicura Gualtieri, che non promette però alcun freno alla caduta del Pil, prevista all'8%. "Contiamo che ci sarà", dice ma "dipenderà dall'evoluzione dell'epidemia".
Sul Mes, invece, "c'è parecchia confusione", chiarisce il ministro che oggi si riunirà con gli altri omologhi dell'Eurozona per dare il via libera alle nuove linee di credito. L'unica condizionalità è la destinazione delle linee di credito alle spese sanitarie dirette e indirette.
"Non ci sono altre condizioni presenti e future", garantisce.
L'Italia farà ricorso al Mes?
Mentre altri Stati dell'area mediterranea hanno già dichiarato che non faranno ricorso al fondo salva-stati, il governo italiano è ancora indeciso e non esclude nulla.
"Il Mes costituisce un'importante rete di sicurezza, la sua semplice esistenza rappresenta un fattore di stabilità perché è facilmente accessibile e immediatamente a disposizione in una fase in cui tutti i Paesi sono chiamati a finanziarsi in modo consistente sui mercati. Un eventuale utilizzo da parte dell'Italia verrà valutato a tempo debito".
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