Gli italiani sono delusi da questo 2019. Per il presidente Conte sarebbe dovuto essere un “anno bellissimo”, ma sono in molti a ritenere che la situazione del Paese sia peggiore rispetto agli altri anni o ad avere la percezione di un peggioramento della qualità della vita. A metterlo in evidenza è un sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, che ha indagato sul parere degli elettori rispetto all'anno appena trascorso.
A ritenere che l'Italia stia andando in una direzione sbagliata è il 49% degli intervistati, il 10% in più rispetto al dicembre 2018. Solo il 21% (il 14% in meno rispetto a un anno fa) ritiene che invece la strada sia giusta. Il 30% non ha espresso un giudizio sul tema.
Pessimismo anche sulla situazione economica: è il 76% ad avere un parere negativo, a fronte di un modesto 15% che la ritiene buona, e il 53% non intravede alcun segnale di ripresa. Il 24% invece vede uno spiraglio di crescita. Solo per il 2% ci sono degli evidenti miglioramenti.
Cosa preoccupa gli italiani
Al primo posto, fra i tanti motivi di preoccupazione degli italiani, c'è il lavoro. Il 77% lo ritiene un tema prioritario (+2%). Ipsos rileva una maggiore sensibilità rispetto al passato (+10%) per il funzionamento delle istituzioni e la situazione politica, che riguarda il 43% degli intervistati.
L'immigrazione preoccupa solo il 23% degli italiani, il 14% in meno rispetto al 2018, e preoccupa meno del welfare, che invece ha a cuore il 36% degli intervistati. Meno sentito è il tema della sicurezza (al 22%) mentre cresce la sensibilità per i temi ambientali, al 14% oltre sei punti in più. A fine lista troviamo la mobilità, al 2%.
Più pessimismo che ottimismo
In controtendenza la percezione della qualità di vita. La maggioranza degli italiani (il 66%) ha una valutazione positiva con picchi dell'80% al Nord e un minimo del 49% a Sud. Tuttavia la tendenza è negativa, in calo di 2 punti rispetto all'anno scorso.
E se rispetto agli ultimi anni, per il 45% degli elettori non è cambiato nulla, il 36% rileva un peggioramento della qualità della vita sia peggiorata. Una minoranza, il 14%, percepisce un miglioramento. Infine, se il 46% non si attende cambiamenti della propria situazione economica, il 24% si dice pessimista e il 22% ottimista.
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