Il Senato della Bolivia ha approvato un disegno di legge che annulla la vittoria di Evo Morales alle elezioni presidenziali del 20 ottobre. La mozione contiene anche il piano sulla procedura per lo svolgimento di nuove elezioni presidenziali e congressuali.
Oggi la legge sarà discussa dalla camera bassa del Parlamento per poi essere firmata dalla presidente ad interim Jeanine Anez.
“La riunione plenaria del Senato della Bolivia ha approvato sabato la decisione unanime sul disegno di legge "Su un regime esclusivo e transitorio per lo svolgimento di elezioni generali"", riferisce il Senato del Paese su Twitter.
🔴#Urgente
— Senado de Bolivia (@SenadoBolivia) November 23, 2019
El pleno de la Cámara de @SenadoBolivia aprueba por unanimidad en sus estaciones en grande y detalle, el Proyecto de Ley de "Régimen Excepcional y Transitorio para la realización de Elecciones Generales" y lo remite a @Diputados_Bol, para su tratamiento.
RA pic.twitter.com/Rluy2QwOa3
"Le elezioni generali svolte il 20 ottobre 2019 e i suoi risultati sono dichiarati privi di valenza giuridica. Si prevede di tenere le nuove elezioni generali per eleggere il presidente, il vicepresidente, i senatori, i deputati e i rappresentanti degli organi parlamentari sovranazionali per il periodo del mandato costituzionale del 2020", dichiara il disegno di legge.
La situazione in Bolivia
Alle elezioni presidenziali tenutasi in Bolivia il 20 ottobre, il capo dello Stato Evo Morales ha vinto la vittoria già nel primo turno, ma il suo principale rivale Carlos Mesa non ha riconosciuto i risultati del voto. Le forze armate della Bolivia hanno esortato Morales a lasciare il posto per garantire la stabilità nel paese, dopo di che il 10 novembre ha annunciato le dimissioni. I poteri presidenziali sono passati temporaneamente all'opposizione, al secondo vice presidente del Senato Jeanine Anez. I sostenitori di Morales contestano il trasferimento dei poteri di Anez e chiedono le sue dimissioni.
Morales è attualmente rifugiato in Messico, dopo che è stato costretto a fuggire dal suo paese natio. In una recente intervista, il leader del socialismo boliviano si è detto pronto a far ritorno a casa, pur astenendosi dal partecipare alle prossime elezioni presidenziali, solo qualora il nuovo esecutivo dovesse garantirgli l'incolumità.
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