Il Pd si riunisce a Bologna per tre giorni, dopo i 10mila in piazza Maggiore che hanno contro manifestato mentre Salvini si riuniva nel palazzetto dello sport della città con il presidente della Regione Veneto Zaia, a supporto di Lucia Borgonzoni candidata alla presidenza della Regione Emilia Romagna per il centrodestra.
Alla prima giornata della tre giorni antisalvini, è salito sul palco il segretario del Pd Nicola Zingaretti, il quale ha parlato di una Italia diversa da quella prospettata da Salvini, di una Italia più solidale. Ma Zingaretti, facendo leva sulla manifestazione di Bologna in cui non vi erano simboli di partito, rilancia una proposta per un nuovo Pd più aperto, che ascolta gli italiani, pronto a dialogare con le altre forze di centrosinistra.
Salvini chiama Bologna.
— Deputati PD (@Deputatipd) November 15, 2019
Bologna risponde così.#Bolognanonsilega #Bolognanonabbocca pic.twitter.com/HECeKDCJdV
Zingaretti rilancia l’idea di una coalizione di intenti e di forze con gli altri micro partiti di sinistra, compreso quello nato da poco: Italia Viva.
Il segretario del Pd fa capire anche che l’alleanza con il M5s deve continuare a esistere anche nelle altre regioni, anche dopo la disfatta in Umbria.
L’alleanza con il M5s deve continuare anche per Dario Franceschini, che forse ancor di più del suo segretario di partito prova a corteggiare Luigi Di Maio che per ora lascia la porta chiusa.
Interviene anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che difende la manovra economia affermando che le tasse le abbassa in modo progressivo e sostenibile. La manovra finanzierà un welfare moderno e universale afferma Gualtieri.
Interviene anche il sindaco pidiellino di Bologna, che parla di una città capace di non fare la distinzione tra chi “è nato qua e chi qui non ci è nato”. Da qui, dice il sindaco, parte “l’esempio di un’altra Italia possibile”.
Tutti i commenti
Mostra nuovi commenti (0)
In risposta (Mostra commentoNascondi commento)