Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha elogiato le capacità di difesa del suo Paese, nel commentare l'abbattimento di un drone di ricognizione statunitense da parte del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana (IRGC) a giugno. Secondo l'IRGC, il drone aveva violato lo spazio aereo iraniano, mentre Washington sostiene che il velivolo sorvolasse le acque internazionali.
"In primo luogo abbiamo colpito un drone americano, in secondo luogo l'abbiamo rilevato con un radar iraniano, in terzo luogo l'abbiamo colpito con un nostro missile. L'Iran spara solo contro gli aggressori, che possono essere droni, aerei e navi", ha detto Rouhani ai giornalisti oggi a Teheran.
Il mese scorso aveva avvertito che se un altro drone americano avesse violato i confini iraniani sarebbe stato abbattuto.
Rouhani ha fatto eco al generale di brigata Gholamreza Jalali, direttore dell'Organizzazione per la difesa civile iraniana, che ha sottolineato che l'abbattimento del drone statunitense è emblematico della determinazione di Teheran a difendere i suoi confini.
"Il potere deterrente dell'Iran, specialmente in campo militare, ha sventato i loro piani e giochi intimidatori, in quanto la distruzione di un costoso drone spia con un'arma di fabbricazione iraniana ha dimostrato che i militari iraniani possono essere superiori al nemico. L'Iran non scherza con nessuno sulla propria difesa", ha detto Jalali oggi, riferendosi, senza mai nominarli, agli Stati Uniti.
Abbattimento del drone Usa nello Stretto di Hormuz
Il 20 giugno l'IRGC ha dichiarato di aver abbattuto un drone di ricognizione americano Northrop Grumman RQ-4 Global Hawk che sorvolava la provincia costiera di Hormozgan in quanto violava lo spazio aereo nazionale. Il comando centrale degli Stati Uniti aveva replicato sostenendo che il velivolo era stato colpito mentre si trovava sopra le acque internazionali nello stretto di Hormuz.
Il comandante dell'IRGC, il generale Hossein Salami, ha caratterizzato l'abbattimento del drone come un "messaggio chiaro" a Washington, aggiungendo che Teheran avrebbe "reagito con forza" a qualsiasi aggressione. Ali Larijani, presidente del Parlamento iraniano, aveva messo in guardia i militari americani da una risposta ancora più forte se avessero osato violare i confini dell'Iran.
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