"Stiamo per superare la soglia del 3,67%", ha detto Araghchi durante un incontro congiunto tra membri del governo iraniano e il rappresentante dell'Organizzazione dell'energia atomica iraniana Behrouz Kamalvandi.
Secondo Kamalvandi, l'arricchimento dell'uranio potrebbe iniziare già lunedì, ci sono ancora problemi tecnici.
Allo stesso tempo Teheran ha concesso ai Paesi firmatari l'accordo nucleare 60 giorni per risolvere le pretese iraniane.
"Se queste occasioni non verranno sfruttate, nessuno dovrebbe mettere in dubbio la nostra serietà che la riduzione dei nostri impegni continuerà ogni 60 giorni", ha osservato Araghchi.
Risposta alle azioni degli Stati Uniti
Gli Stati Uniti si sono ritirati unilateralmente dall'accordo nucleare nel maggio 2018 ripristinando le sanzioni contro l'Iran, comprese quelle secondarie, cioè contro gli altri Paesi che fanno affari con Teheran.
Dopo un anno esatto anche l'Iran ha annunciato la sospensione di una serie di punti del piano d'azione globale congiunto sul suo programma nucleare, relativamente alle scorte di uranio arricchito e di acqua pesante.
Teheran ha motivato la sua decisione come una risposta alle azioni degli Stati Uniti, nonché all'incapacità dei restanti membri firmatari l'accordo (Germania, Francia, Gran Bretagna, Cina e Russia) di risolvere adeguatamente i problemi che sono emersi.
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