"Annuncio il mio ritorno in Venezuela e chiedo manifestazioni in tutto il pPaese lunedì e martedì", ha twittato Guaidò.
#Venezuela
— Juan Guaidó (@jguaido) 3 марта 2019 г.
Anuncio mi regreso al país y la convocatoria de movilizaciones en todo el territorio nacional para este lunes y martes.
Difundamos este mensaje y estén muy atentos a nuestro llamado a través de las redes oficiales. #VamosBien
In precedenza l'inviato speciale degli Stati Uniti per il Venezuela Elliott Abrams, aveva messo in guardia le autorità venezuelane dall'arrestare Guaidò che, dopo essere stato in Colombia, intendeva ritornare nel suo Paese d'origine. Il 22 febbraio scorso Guaidò è riuscito a raggiungere la città colombiana di Cucuta, nonostante il divieto di lasciare il Venezuela introdotto nei suoi confronti a gennaio. Juan Carlos Valdez, vice giudice della camera costituzionale della Corte suprema del Venezuela, ha affermato che l'oppositore Guaidò rischia 30 anni di carcere per aver violato il divieto di lasciare il Paese.
Le proteste contro l'attuale presidente del Venezuela Nicolas Maduro sono iniziate il 21 gennaio poco dopo il suo giuramento. Dopo l'inizio delle rivolte, il presidente del Parlamento e leader dell'opposizione Guaidò si è autoproclamato capo di Stato ad interim. Diversi Paesi occidentali guidati dagli Stati Uniti hanno riconosciuto Guaidò come presidente del Venezuela. A sua volta Maduro ha definito il presidente del Parlamento un "fantoccio degli Stati Uniti".
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