Secondo lui, il rapporto delle Nazioni Unite è "ostile, ingannevole e diffamatorio" e diretto anche contro il paese. "Nessuno può negare a Israele il diritto all'autodifesa e il dovere di proteggere i suoi cittadini e i suoi confini da attacchi violenti", ha affermato Katz.
Il rapporto del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite è stato distribuito prima del 28 febbraio. Dichiara che le forze di sicurezza israeliane probabilmente hanno commesso crimini di guerra e crimini contro l'umanità nel 2018. Questi sarebbero dovuti all'uccisione di 189 palestinesi, così al ferimento di più di 6100 persone durante le proteste nella Striscia di Gaza.
Il documento rileva che alcuni funzionari della sicurezza hanno ucciso e gravemente ferito i manifestanti palestinesi che "non partecipavano direttamente agli scontri e non rappresentavano una minaccia" quando usavano la forza. L'ONU invita Israele a lanciare immediatamente un'indagine su proprio queste violazioni, che potrebbero essere crimini di guerra o crimini contro l'umanità. È indicato che tra i morti ci sono 35 bambini, due giornalisti e tre operatori sanitari.Il rapporto copre il periodo dal 30 marzo al 31 dicembre 2018. Si noti che per la sua preparazione, gli esperti hanno intervistato vittime e testimoni, esaminato cartelle cliniche, nonché materiale fotografico e video.
Lo stato ebraico giustifica le sue azioni citando la protezione dalle incursioni e dagli attacchi dei militanti armati.
Il 25 febbraio è stato riferito che l'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha sviluppato un piano per un trattato di pace per risolvere il conflitto israelo-palestinese. È stato osservato che il documento affronterà tutti i problemi chiave del conflitto. La libertà di circolazione è stata definita uno dei principi fondamentali: i confini nella loro forma attuale dovrebbero cessare di esistere per "garantire la libera circolazione di persone e merci".
Il conflitto al confine con la Striscia di Gaza si è intensificato a marzo 2018, quando una protesta pacifica, programmata per il giorno della Nakba, il giorno in cui si ricorda l'esodo dal territorio in cui lo Stato d'Israele fu creato nel 1948, è sfociata in rivolte e scontri di manifestanti con le truppe israeliane. Le proteste si sono intensificate in connessione con l'apertura dell'ambasciata statunitense a Gerusalemme il 14 maggio. In autunno, l'aviazione israeliana ha attaccato Gaza in risposta agli attacchi missilistici.
Cliccando sul bottone "Pubblica", conferisce il proprio pieno consenso all'utilizzo dei dati del proprio account Facebook perchè le venga data la possibilità di commentare le notizie sul nostro sito mediante l'utilizzo di questo account. Può consultare nel dettaglio le modalità di utilizzo dei dati nella sezione Informativa sull’utilizzo dei dati personali.
Può ritirare il proprio consenso cancellando tutti i commenti che ha scritto.
Tutti i commenti
Mostra nuovi commenti (0)
In risposta (Mostra commentoNascondi commento)