Nel centro di Riga presso il municipio migliaia di persone si sono riunite per esprimere il loro sostegno al sindaco, che ha subito perquisizioni.
"Molte persone mi difendono perché sono russo e molte persone mi criticano per questo: la mia lingua madre è il russo, la lingua madre di mia moglie è il lettone, nostro figlio, che ha tre anni, parla fluentemente due lingue. Sono russo e amo la mia lingua madre, sono orgoglioso di essere nato in Lettonia e amo la Lettonia, difenderò e combatterò sempre per i lettoni e i russi, perché sono la mia famiglia, combatterò sempre per la Lettonia, perché la Lettonia è la mia patria. Non ho e non avrò mai un'altra", ha detto Ushakov, intervenendo alla manifestazione.
Il sindaco ha ammesso che i conflitti tra lettoni e russi gli incutono dolore.
"Mi fa male al cuore quando vedo che lettoni e russi sono in conflitto, quando i politici aizzano russi e lettoni per i loro sporchi interessi", ha detto.
Secondo Ushakov, i cittadini di Riga hanno dimostrato a tutti che lettoni e non-lettoni possono lavorare insieme per il bene della loro città.
"Siamo amati e odiati da coloro che sanno solo disegnare solo linee rosse. Intorno a noi si possono disegnare linee di qualsiasi colore: linee rosse, blu, verdi, non cambierà mai la nostra mentalità: difendere la pace. Possono chiamarci agenti del Cremlino, traditori degli interessi dei russi, umiliarci e insultarci: il consenso non ci porterà mai via dal cammino per la pace tra lettoni e non-lettoni", ha concluso il sindaco.
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