Lo ha testualmente dichiarato intervenendo ad una manifestazione dei suoi sostenitori a Caracas.
"Vogliono le elezioni? Organizzeremo le elezioni parlamentari", ha detto Maduro, il cui intervento è stato trasmesso sui social network.
Il presidente venezuelano ha chiarito che la proposta corrispondente è ora all'esame dell'Assemblea costituzionale del Paese.
In Venezuela il 21 gennaio sono scoppiate le proteste contro il presidente in carica Nicolas Maduro. Successivamente il leader dell'opposizione Juan Guaidò si è autoproclamato capo di Stato durante il "governo provvisorio". E' stato immediatamente riconosciuto dagli Stati Uniti.
Anche il Canada, l'Argentina, il Brasile, il Cile, la Colombia, la Costa Rica, il Guatemala, l'Honduras, Panama, il Paraguay, il Perù e la Georgia hanno riconosciuto Guaidò.
Maduro ritiene che il presidente del Parlamento sia un "fantoccio di Washington". Ha inoltre accusato gli Stati Uniti del tentativo di condurre un colpo di stato. L'esercito si è schierato dalla parte del presidente legittimo Nicolas Maduro.
In una conversazione telefonica il presidente russo Vladimir Putin ha espresso il proprio sostegno a Maduro sullo sfondo dell'aggravamento della crisi interna. Altri Paesi, in particolare Cina, Turchia, Bielorussia, Indonesia, Iran e Italia, si sono rifiutati di riconoscere Guaidò come capo di Stato.
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