"Il capo dello Stato è il signor Maduro, rappresenta, insieme al governo che rappresenta, di fatto, il nostro partner in Venezuela", ha ricordato.
Autoproclamatosi presidente, Guaidò ha inviato un messaggio in Cina e Russia, ha espresso l'opinione che per Mosca e Pechino sarebbe vantaggioso un cambiamento di modello economico in Venezuela. Al Cremlino non hanno ancora ricevuto questa lettera, ma hanno promesso di prenderne atto se arriverà.
Il Parlamento europeo ha riconosciuto Guaidò "legittimo presidente provvisorio" del paese e ha invitato gli altri paesi europei a prendere una decisione simile. Guaidò è già sostenuto da Stati Uniti, Brasile, Canada, Argentina, Cile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, Honduras, Panama, Paraguay, Perù, Georgia, Albania e molti altri paesi.
Maduro lo ha definito "un burattino di Washington". A Mosca condividono la sua posizione. Il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha sottolineato che la Russia è pronta a contribuire a instaurare un dialogo tra il legittimo presidente e l'opposizione. A sostegno di Maduro sono intervenuti Cina, Turchia e una serie di altri stati. In Venezuela dal 21 gennaio si svolgono proteste di massa contro il presidente in carica. Guaidò si è dichiarato capo dello Stato per il periodo di validità del governo provvisorio.
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