Il documento intitolato "Rafforzamento della sicurezza americana in Medio Oriente" è stato sostenuto da meno di due terzi dei cento senatori. I democratici avevano inizialmente dichiarato che non avrebbero votato nessuna legge che non mirasse a fermare lo shutdown. Conseguentemente solo 56 senatori hanno sostenuto l'ulteriore discussione del disegno di legge a fronte di 60 voti richiesti. Successivamente il capogruppo dei repubblicani al Senato Mitch McConnell ha ripresentato la legge per essere nuovamente dibattuto.
Diverse agenzie federali sono chiuse o lavorano con limitazioni dal 22 dicembre per il mancato stanziamento di fondi: Donald Trump chiede che la finanziaria includa 5,6 miliardi $ per costruire il muro al confine con il Messico, ma i democratici si oppongono.La legge bloccata dai senatori propone di fissare nella legislazione diverse sanzioni contro la Siria sulla base dei decreti del presidente degli Stati Uniti che non può cancellare senza l'approvazione del Congresso.
Inoltre la bozza prevede l'introduzione di misure afflittive contro i più stretti alleati della Siria, la Russia e l'Iran, per l'assistenza militare e di altro tipo a Damasco. Come da tradizione le sanzioni prevedono il congelamento dei conti e delle proprietà delle società e persone fisiche sotto la giurisdizione statunitense e il diniego dei visti statunitensi per questi soggetti.
Nel progetto di legge la Russia insieme alle autorità di Siria ed Iran è di fatto accusata di condurre attacchi aerei contro la popolazione e le infrastrutture civili, di assediare i centri abitati ed ostacolare la consegna di aiuti umanitari. L'articolo №331 della legge prevede che le sanzioni possano essere sospese se Mosca, Damasco e Teheran rinunceranno a queste azioni.
Una sezione separata del disegno di legge è dedicata allo sviluppo della cooperazione militare con Israele e Giordania.
In particolare i programmi di assistenza per Israele sono prorogati fino all'ottobre 2023 e l'ammontare degli aiuti non deve essere inferiore ai 3,3 miliardi $ all'anno. Il presidente degli Stati Uniti è inoltre autorizzato a consegnare armi di precisione allo Stato ebraico.
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