Decine di persone si sono riunite nel cortile dell'edificio MIA Rossiya Segodnya sul viale Zubovsky. Hanno messo insieme diversi striscioni che, sollevati verso il cielo, formavano un grande ritratto di Vyshinsky con gli hashtag #цеЕвропа e #TruthnotTreason.
"Una manifestazione, ovviamente, non risolverà il problema, ma ci saranno centinaia di tali eventi", ha detto il direttore generale dell'agenzia, Dmitry Kiselev.
Ha anche osservato che le autorità ucraine hanno trasformato un "vero prigioniero di coscienza" (Vyshinsky) in "strumento di ricatto" e "oggetto di scambio per terroristi", detenuti e condannati in Russia.
In questa situazione, possiamo contare sull'indifferenza dell'intera comunità giornalistica professionale internazionale, ha aggiunto Kiselev. Ha anche espresso la speranza che "la pressione sulle autorità di Kiev aumenterà".
"Faccio appello ai miei colleghi americani, <…> che sono guidati dal primo emendamento alla Costituzione, che dichiara che la libertà di parola è sacra: che il giornalista venga difeso", ha concluso Kiselev.
Cliccando sul bottone "Pubblica", conferisce il proprio pieno consenso all'utilizzo dei dati del proprio account Facebook perchè le venga data la possibilità di commentare le notizie sul nostro sito mediante l'utilizzo di questo account. Può consultare nel dettaglio le modalità di utilizzo dei dati nella sezione Informativa sull’utilizzo dei dati personali.
Può ritirare il proprio consenso cancellando tutti i commenti che ha scritto.
Tutti i commenti
Mostra nuovi commenti (0)
In risposta (Mostra commentoNascondi commento)