Lyakh ha fatto tale dichiarazione in una riunione durante una tavola rotonda sul tema: "Sviluppo delle relazioni della Crimea con i connazionali all'estero". In Crimea si sono recati i rappresentanti delle organizzazioni pubbliche e della diaspora ucraina provenienti da tutto il mondo, tra cui Italia, Germania, Polonia, Bulgaria, Moldavia, Georgia e Lituania.
"La Crimea ha intrapreso la strada per l'autodeterminazione durante tutti gli anni in cui ha fatto parte dell'Ucraina indipendente, e la Duma di Stato e il Consiglio della Federazione, come potere legislativo del paese successore dell'Unione Sovietica devono finalmente annullare gli atti del 1954", ha detto l'attivista sociale.
A suo parere, ciò potrebbe mettere fine a qualsiasi pretesa sulla penisola da Kiev.
La Crimea è entrata a far parte della Repubblica Socialista Sovietica Ucraina il 19 febbraio 1954, quando il presidium del Soviet Supremo dell'URSS emise un decreto sul passaggio della Crimea all'Ucraina. Il decreto fu proposto dal leader sovietico Nikita Khrushchev, che ha lavorato a lungo in Ucraina. Dopo il crollo dell'Unione Sovietica, la Crimea rimase parte dell'Ucraina.
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