Quest'anno l'economia turca è stato uno dei temi principali delle notizie di economia e politica internazionale: contro di essa è stato condotto l'attacco del "più grande giocatore nel sistema economico mondiale": gli Stati Uniti; lo ha scritto in un articolo per Foreign Policy il ministro delle Finanze turco Berat Albayrak.
Secondo il ministro turco, dietro questo attacco c'è l'amministrazione americana del presidente Donald Trump, che non esitata a colpire l'economia del suo alleato nella NATO con sanzioni e dazi commerciali.
Imponendo sanzioni contro la Turchia sotto "pretesti falsi", gli Stati Uniti hanno attaccato l' "isola di stabilità in una delle regioni più instabili del mondo" e questo "uso spudorato di armi economiche" è stata la sveglia per i Paesi e gli investitori di tutto il mondo, è convinto Albayrak.
Secondo il ministro, il mondo intero ha compreso che questo tipo di azioni compromettono non solo le relazioni bilaterali tra Stati Uniti e Turchia, ma anche i mercati mondiali.
A sua volta l'introduzione dei dazi di Washington a danno di Europa, Russia e Cina ha dimostrato che "per la salvaguardia del commercio internazionale, della cooperazione e della stabilità occorre creare un'unione più forte tra i Paesi del mondo e potranno essere richieste contromisure per impedire gravi danni al sistema finanziario globale e al commercio internazionale".
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