Mercoledì l'amministrazione USA ha annunciato l'imposizione di nuove sanzioni contro la Russia a causa del presunto uso di armi chimiche a Salisbury. Le sanzioni si basano sulla legge americana sul controllo delle armi biologiche e chimiche introdotta nel 1991. In precedenza è stata adottata nel 2018 quando gli USA hanno imposto sanzioni contro la Corea del Nord per l'uso di armi chimiche per l'uccisione di Kim Jong-nam, fratello del leader della Corea del Nord Kim Jong-un, e anche nei confronti della Siria nel 2013.
Nella città inglese di Salisbury il 4 marzo, secondo le accuse delle autorità britanniche, l'ex ufficiale dei servizi segreti sovietici Sergey Skripal e sua figlia Yulia sono stati avvelenati, provocando un grande scandalo internazionale. Londra sostiene che lo stato russo sia coinvolto nell'avvelenamento di Skripal con la sostanza A234, Mosca lo nega categoricamente e insiste su un'indagine trasparente sull'incidente.
"Politicamente, questo porterà indubbiamente ad un ulteriore deterioramento delle relazioni russo-americane, e tutti i momenti positivi emersi dopo l'incontro dei due presidenti di Helsinki saranno naturalmente quasi livellati", ha detto l'esperto.
Secondo l'analista, le conseguenze negative di questo passo di Washington riguarderanno una vasta gamma di questioni di relazioni bilaterali, e non solo l'aspetto, chiamato come una scusa per l'introduzione di nuove sanzioni.
"Ciò renderà estremamente difficile il dialogo tra Mosca e Washington, anche su questioni non direttamente collegate al tema delle sanzioni", ha osservato Batyuk.
L'esperto associa la prospettiva di un ulteriore inasprimento delle sanzioni con lo stato della situazione politica interna negli Stati Uniti. Se il secondo round di sanzioni sarà introdotto e quanto queste saranno dure, dipende dalla volontà dell'amministrazione di Donald Trump di dimostrare una certa forza politica e l'indipendenza del presidente, ritiene Batyuk.
"Certo, potrebbero essere introdotte e potranno essere abbastanza dure, se questo verrà richiesto dalla situazione politica negli Stati Uniti. Si tratterebbe della dimostrazione che Trump non è un buono a nulla… ma che difende con forza gli interessi dell'America e così via, il governo degli Stati Uniti può andare abbastanza lontano", ha osservato.
Allo stesso tempo, il politologo non si aspetta che l'esempio americano sarà seguito dai suoi alleati in tutto il mondo, sia all'interno della NATO che altrove.
"Non credo che qui negli Stati Uniti si aspettino un supporto completo, anche tra gli alleati NATO, come per gli altri paesi che non appartengono alla NATO. Credo che ci sarà ancora meno unità attorno alla posizione di Washington", ha detto Batyuk.
Come affermato a questo proposito l'ambasciata russa, gli Stati Uniti ha imposto sanzioni "draconiane" contro la Russia con falsi pretesti, e la parte americana non ha dato spiegazioni.
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