"Significa che apriremo un nuovo vaso di Pandora, forse una guerra", ha dichiarato testualmente l'inquilino dell'Eliseo.
Allo stesso tempo il presidente francese dubita che il leader americano stia cercando di accendere un nuovo conflitto.
Donald Trump aveva promesso che, non oltre il 12 maggio, avrebbe annunciato se gli Stati Uniti lasceranno o rimarranno fedeli all'accordo.
Nel quadro della legge "valutazioni dell'accordo nucleare con l'Iran" (Inara) ogni 90 giorni il presidente americano deve decidere se rinnovare o sospendere la revoca del regime di sanzioni contro l'Iran.
L'Iran e diversi mediatori internazionali — Russia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Cina, Francia, Germania — avevano firmato il 14 luglio 2015 un documento storico sulla risoluzione dell'annoso problema del programma nucleare iraniano.
Le parti hanno adottato il piano d'azione globale congiunto. La sua implementazione toglie a Teheran le sanzioni economiche e finanziarie imposte dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e separatamente dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea.
La settimana scorsa il premier israeliano ha annunciato la scoperta di circa 100mila documenti cartacei e digitali relativi alla "componente militare segreta" del programma nucleare iraniano.
Germania, Francia e Regno Unito hanno recentemente annunciato la loro disponibilità ad elaborare ulteriori aggiornamenti sull'accordo in vigore con l'Iran.
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