Ha affermato testualmente: "credo che sia i palestinesi che gli israeliani abbiano il diritto ad avere la terra. Tuttavia ci deve essere un trattato di pace che garantisca stabilità e relazioni normali". Ha inoltre dichiarato che ci sono molte opportunità per la cooperazione economica con Israele.
Il direttore del Centro saudita di studi strategici, il generale Anwar Ishqi, ha detto a Sputnik, che le recenti dichiarazioni del principe ereditario saudita Mohammad bin Salman non sono state fatte sullo sfondo di un cambio di posizione di Riyadh sulla questione palestinese, ma per indicare il corso della politica estera saudita.
Il generale saudita ha aggiunto che "il regno dell'Arabia Saudita vuole monitorare i negoziati israelo-palestinesi. Promuovendo l'avvicinamento delle parti, è possibile avere successo nel risolvere la questione palestinese".
Lo storico e politologo palestinese Abdel Qader Yasin ha fatto notare a Sputnik che "il principe ereditario dell'Arabia Saudita Mohammad bin Salman nella sua dichiarazione ha equiparato le vittime ai carnefici della questione palestinese".
Secondo lo storico, le dichiarazioni di bin Salman sono una conseguenza logica della politica estera di Riyadh.
L'esperto palestinese Abdel Qader Yasin ritiene che "l'Arabia Saudita non può assumere il ruolo di mediatore nel processo di negoziazione israelo-palestinese, dal momento che il mediatore deve occupare la stessa posizione rispetto ad entrambe le parti, i palestinesi e gli israeliani. Ma questo è biasimevole per qualsiasi Paese arabo".
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