In precedenza il ministero degli Esteri russo aveva segnalato un improvviso aumento delle azioni provocatorie nei confronti dei diplomatici russi negli Stati Uniti:
"Le agenzie di intelligence americane cercano in tutti i modi di entrare in contatto" ed offrono "aiuto" in cambio di relazioni informali "su basi reciprocamente vantaggiose".
"Voglio dire che questi non sono casi isolati e devo segnalarli a Mosca", ha aggiunto l'ambasciatore Antonov.
In precedenza le autorità statunitensi avevano espulso 60 diplomatici russi ed hanno imposto la chiusura del Consolato Generale della Federazione Russa a Seattle. La decisione è stata presa dietro il pretesto che i diplomatici sarebbero coinvolti in attività di spionaggio negli Stati Uniti, nonché in solidarietà con le autorità britanniche per il "caso Skripal".
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