"Tutti i russi dovrebbero sapere se hanno intenzione o, Dio non voglia se lo hanno già fatto, si sono trasferiti in Crimea, <…> saranno obbligati ad andarsene", ha detto il deputato sulla tv ucraina.
Secondo il presidente del movimento, è l'unica opzione per lo sviluppo degli eventi nella penisola.
In precedenza il vicepresidente della commissione per le nazionalità della Duma, il deputato eletto in Crimea Ruslan Balbek, aveva affermato che i sostenitori del Mejlis continuano a condurre attività sovversive sulla penisola e le loro azioni sono coordinate direttamente da Kiev.
A molti membri dell'organizzazione vietata in Russia sono state trovate armi e volantini con appelli per destabilizzare la situazione in Crimea durante le perquisizioni, ha rilevato il parlamentare.
Le autorità della penisola credono anche che i leader del Mejlis (Mustafa Dzhemilev, Refat Chubarov e l'imprenditore Lenur Islyamov) siano gli artefici dell'embargo energetico e alimentare della Crimea da parte di Kiev. Tutti e tre hanno lasciato la penisola dopo la riunificazione con la Russia.
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