"Oggi la situazione è tale che l'intera comunità internazionale, compresi gli americani ad eccezione dell'amministrazione Trump, Israele e due o tre paesi del Medio Oriente, concorda sul fatto che l'accordo nucleare è un documento internazionale e non un trattato bilaterale tra gli Stati Uniti e l'Iran. Gli accordi internazionali non possono essere modificati unilateralmente da uno dei firmatari. Se questa prassi [rottura unilaterale degli accordi internazionali, ndr] diventerà una norma generalmente accettata su scala globale, diventerà più difficile negoziare. I Paesi che hanno stipulato un accordo con gli Stati Uniti, in caso di cambiamento nel governo americano, considereranno che occorre discutere e modificare nuovamente l'accordo.
Pertanto quello che sta accadendo ora nella comunità internazionale relativamente all'accordo nucleare è in realtà più importante del documento stesso, in quanto riguarda l'ordine internazionale. Un accordo internazionale non sarà mai raggiunto se un Paese, pur essendo una superpotenza, è in grado di trascurare i suoi precedenti obblighi e di rompere l'accordo.
Oggi, tenendo conto delle esigenze della comunità internazionale nel risolvere diverse questioni, i vari Paesi hanno un interesse comune per non sostenere l'approccio statunitense relativo all'accordo nucleare. Al contrario si oppongono. È chiaro che anche se gli Stati Uniti decidessero di ritirarsi unilateralmente dall'accordo o di romperlo, si isolerebbero e diventerebbero un Paese canaglia sulla scena globale.
Lo consideriamo come una questione di principio. Ma resta da vedere come si realizzerà concretamente la resistenza dei Paesi europei [rispetto alla posizione statunitense sull'accordo, ndr]. Gli europei insistono nei negoziati che prenderanno tutti i provvedimenti necessari [per mantenere l'accordo, ndr]. Anche negli interventi pubblici, affermano in primo luogo che non accetteranno in alcun modo una revisione dell'accordo firmato. In secondo luogo sono propensi a preservare i propri interessi e a preservare gli accordi raggiunti sulla base del documento. Dobbiamo vedere cosa faranno in particolare gli europei [per proteggere l'accordo, ndr], quanto dimostreranno la loro volontà politica.Certamente non vogliamo spaventare nessuno. Tuttavia vorremmo che tutti pensassero con sobrietà e con la massima attenzione prendessero decisioni consapevoli. Sfortunatamente gli Stati Uniti non hanno mai adempiuto agli obblighi previsti dall'accordo. Ma nel caso di rottura unilaterale ed ufficiale dell'accordo da parte degli Stati Uniti, l'Iran ha preparato una serie di misure che agli americani sicuramente non piaceranno. Il tipo di scenario d'azione che l'Iran attuerà dipende dalla saggezza delle autorità statunitensi. Dirò una cosa, che coloro che hanno cervello dovrebbero avere paura di queste azioni (dell'Iran, ndr).
Naturalmente gli Stati Uniti, ricorrendo a diversi modi di influenza, cercano di riguadagnare la loro forza perduta di monopolio dell'informazione. Pertanto, è estremamente importante per gli utenti e i governi dei nostri stati utilizzare apertamente questa opportunità.
In effetti non è una brutta opportunità, perché i social network sono stati in grado di rompere il monopolio mediatico occidentale e dei sionisti. Occorre utilizzarli nel modo migliore con una prospettiva per il futuro.
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