"Abbiamo annunciato l'inizio della terza Intifada affinchè le proteste continuino e per fare pressione sugli Stati Uniti, in modo che annullino la loro decisione. A Gaza crescono le proteste nell'ambito dell'Intifada. Questa è la terza Intifada", — ha detto al-Kanu.
Ha promesso un nuovo "giorno della rabbia" per la decisione di Washington.
"Le proteste continueranno in Cisgiordania, nella Striscia di Gaza e Gerusalemme. Perché protestiamo contro il riconoscimento americano di Gerusalemme come capitale d'Israele, dal momento che riteniamo sia la capitale della Palestina. Auspichiamo che le proteste si diffonderanno ulteriormente e successivamente", — ha detto il portavoce di Hamas.
Il 6 dicembre scorso il presidente americano Donald Trump aveva annunciato il riconoscimento di Gerusalemme come capitale d'Israele ed aveva firmato la legge per trasferire l'Ambasciata degli Stati Uniti da Tel Aviv in questa città. Questa decisione ha scatenato le proteste dei palestinesi, che hanno raggiunto il picco l'8 dicembre, nel "giorno della rabbia", quando oltre 250 persone sono rimaste ferite negli scontri con le forze di sicurezza israeliane. Manifestazioni antiamericane e antisraeliane si sono diffuse anche nei Paesi arabi del Medio Oriente e negli Stati con la popolazione a maggioranza musulmana.
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