Le visite a Parigi e Bruxelles saranno le prime trasferte all'estero di Netanyahu dopo che il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato il riconoscimento di Gerusalemme come capitale d'Israele e il trasferimento dell'Ambasciata americana in questa città, ignorando le rivendicazioni dei palestinesi e rompendo gli approcci della comunità internazionale in questo spinoso problema.
"Rispetto l'Europa, ma non mi rassegno alla sua politica dei doppi standard. Ho sentito voci di condanna dopo la storica dichiarazione del presidente Trump, ma non sento dichiarazioni che stigmatizzano il lancio di razzi contro Israele o la campagna mostruosa d'odio contro di noi," — ha affermato il capo del governo israeliano prima di partire.
A Parigi è previsto un incontro con il presidente francese Emmanuel Macron, che Netanyahu ha definito come un "mio amico".
"Dopo avrò un incontro importante a Bruxelles con i ministri degli Esteri europei", — ha detto il premier, aggiungendo i capi del governo d'Israele degli ultimi 22 anni non hanno preso mai parte ad incontri con questo formato.
La maggior parte della comunità internazionale, compresa l'Europa, ha reagito negativamente alla decisione Trump, inoltre nei territori palestinesi e nella comunità araba in Israele sono esplose le proteste degenerate in scontri con l'esercito e la polizia.
Nella giornata di ieri la parte meridionale d'Israele ha subito un lancio di razzi dalla Striscia di Gaza, azione molto rara in questi ultimi anni. Uno di almeno 3 razzi è caduto nel territorio della città di 25mila abitanti di Sderot, il secondo è stato intercettato dal sistema di difesa missilistico "Iron Dome". Israele ha risposto con attacchi mirati nei campi d'addestramento, nelle armerie ed in altre strutture militari dei combattenti palestinesi.
Israele definisce Gerusalemme la sua capitale "unica ed indivisibile", compresi i suoi quartieri orientali e il centro storico, conquistati più di mezzo secolo dalla Giordania ed in seguito annessi. Il mondo, compresi gli Stati Uniti fino a poco tempo fa, non riconosce l'annessione e considera lo status della città uno dei problemi basilari del conflitto in Medio Oriente, che deve essere risolto con negoziati con i palestinesi.
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