Il consigliere politico del presidente del Parlamento libico Abdallah Athamneh ha dichiarato a Sputnik:
"non neghiamo la complessità della sicurezza e della politica nella parte occidentale del Paese. Abbiamo problemi con il terrorismo, l'immigrazione clandestina e la tratta di essere umani. Ma questi fenomeni non esistono nelle dimensioni come affermano in Europa".
Il politico ha confutato le segnalazioni sui casi di tratta di essere umani in Libia. Secondo Athamneh, "si tratta di casi isolati, che potrebbero essere stati inventati dai media mondiali per raggiungere determinati obiettivi politici". Ha invitato a ricordare ancora una volta gli eventi del 2010, quando lo Stato libico è stato distrutto e riflettere sui beneficiari di questa situazione. Secondo lui, l'ONU, l'UE, l'Unione Africana e la Lega Araba sono responsabili della distruzione della Libia.
Relativamente all'attuale crisi migratoria, perché gli altri Stati africani sono inattivi e permettono ai loro cittadini di recarsi in massa in Libia? Il politico libico ha osservato che, attribuendo la colpa e le responsabilità esclusivamente alla Libia, i Paesi europei vogliono esercitare ulteriori pressioni e indebolire ulteriormente il Paese.
A sua volta il politologo libico Naser al Farjani ha affermato che "nell'est della Libia la situazione è molto migliore e non esistono i problemi descritti, in quanto questa parte del paese è controllata dall'esercito".
Naser al Farjani ha esortato l'Unione Africana ed i Paesi confinanti a sostenere la Libia a livello internazionale per revocare l'embargo sulle consegne di armi all'esercito libico, in quanto questo divieto ha contribuito alla maggiore instabilità nella Libia occidentale. Gli europei sono costantemente messi in guardia dai rischi nel viaggiare nel nostro Paese: il tema viene alimentato dal problema della tratta degli schiavi, come se questo fosse un fenomeno diffuso in Libia, ritiene il politologo libico.
Cliccando sul bottone "Pubblica", conferisce il proprio pieno consenso all'utilizzo dei dati del proprio account Facebook perchè le venga data la possibilità di commentare le notizie sul nostro sito mediante l'utilizzo di questo account. Può consultare nel dettaglio le modalità di utilizzo dei dati nella sezione Informativa sull’utilizzo dei dati personali.
Può ritirare il proprio consenso cancellando tutti i commenti che ha scritto.
Tutti i commenti
Mostra nuovi commenti (0)
In risposta (Mostra commentoNascondi commento)